Le cadute di attenzione nella pratica Pedagogico Clinica

Il rilevamento di carenze attentive è molto frequente in pedagogia clinica.

Le cadute di attenzione, qualora non siano causate da patologie cerebrali per le quali è necessario un approccio più complesso a carattere medico, solitamente si presentano nel quadro di un disagio che coinvolge altri aspetti. Ognuno di essi va compreso e analizzato insieme alla persona, per individuarne le cause e aiutarla a scoprire dentro di sé le motivazioni alla loro soppressione.

Nei casi più complessi, condizioni patologiche destabilizzanti, stati depressivi o ansiosi, disturbi della personalità, ritardo mentale, deficit sensoriali visivi o uditivi, epilessia, intossicazioni o alimentazione scorretta, disturbi del sonno, assunzione di farmaci, traumi fisici o psichici, neoplasie, contesti socio-famigliari svantaggiati possono comportare disturbi del livello di attenzione rimediabili, nell’interesse del soggetto e in vista di un buon recupero.

La sinergia tra professionisti in ambiti diversi consente di non trascurare nessun aspetto del soggetto, dal punto di vista fisico, psicologico ed educativo. Particolari situazioni personali possono causare cadute di attenzione e difficoltà nel rimanere concentrati durante un’attività, senza necessariamente implicare la presenza di qualche forma patologica.

Un’anamnesi particolareggiata, unitamente a un’osservazione attenta e completa, permette di individuare le fonti del disturbo e di predisporre un adeguato intervento.

Per quanto riguarda i bambini, più fonti statunitensi considerano circa il 30% degli studenti in età prescolare e scolare come portatore, in vario grado, di sintomi riconducibili alla sindrome da disattenzione e iperattività, riassunta nell’acronimo ADHD. In Italia la situazione socio-educativa è differente, e la percentuale non raggiunge sicuramente tali livelli. E’ però facilmente rilevabile come, in ogni classe, ci sia almeno un alunno con qualche difficoltà sotto l’aspetto comportamentale o dell’apprendimento. Per loro gli interventi possibili in ambito pedagogico clinico sono molti, e prima è possibile effettuare una diagnosi e iniziare un intervento, prima si raggiunge un miglioramento della situazione psichica, fisica, emotiva e scolastica del soggetto, permettendogli lo svolgimento di una vita normale e un’integrazione completa nel suo ambiente.

Con gli strumenti giusti è possibile superare ogni ostacolo